sabato 6 agosto 2011

QUALCUNO SOMMINISTRA ALCOLICI AI MINORI DI 16 ANNI?

Spero che nel ravennate, oltre ai controlli sulle capienze e altre normative che regolamento il commercio in genere, non si trascuri quello riguardante la somministrazione di alcolici, specie ai minori di 16 anni (art.689 C.P.), a chi è già in evidente stato di ebrezza (art.690-691 C.P.) e a coloro che circolano per le pubbliche vie ubriachi (art.688 C.P.). Da oltre dieci anni, non mi sembra di aver mai letto di denunce o chiusure di locali pubblici (alcuni frequentati prevalentemente da ragazzi dai 13 ai 20 anni), per avere eventualmente violato anche gli articoli sopra citati! Se sbaglio me ne scuso, in caso contrario, visto l'altissimo numero di persone che sono abituate ad eccedere con gli alcolici,  spero che da oggi arrivino segnali diversi da tutti parte di tutti gli organi istituzionali abilitati anche a questo tipo di controlli.

Cordiali e speranzosi saluti.

Luca Rosetti
LISTA DEL MARE
338.7023848

venerdì 5 agosto 2011

PIENA SOLIDARIETA' AI COMANDANTI PROVINCIALI DELLE FORZE DELL'ORDINE!

Anni di gravi problemi sociali, ordine pubblico, concorrenza sleale, ecc., che potevano essere in grandissima parte evitati solamente con la prevenzione, dura e costante, mirata a far rispettare le leggi vigenti da decenni (tra le quali T.U.L.P.S. e Codice Penale), come da sempre il sottoscritto chiede. Nell'eventualità che l'Ente Locale possa "commettere errori" o non "interpreti correttamente" alcune leggi, come può essere successo in questi anni per quanto riguarda i controlli riguardanti le attività commerciali, l'intervento fermo e deciso delle altre Istituzioni Pubbliche, come quello che sta avvenendo in questi giorni, non  avrebbe probabilmente portato a tanto degrado.  Il Comandante Provinciale dei Carabinieri quando dice "....I Carabinieri......non entrano nel merito della discussione sulle feste in spiaggia, hanno il compito di garantire l'ordine e la sicurezza pubblica....."!(*), ha ragione, mi trova pienamente d'accordo con queste patole, ma se vogliamo essere sinceri, qualcosa in questi anni si è inceppato. I comandanti provinciali delle forze dell'ordine sono cambiati nel tempo, ma le leggi no. Anche io non sono d'accordo con le dichiarazioni dell'amico Rustignoli e di conseguenza con il comportamento tenuto fino ad oggi anche dalla Cooperativa Spiagge di Ravenna (ex CSB.RA), come più volte ho avuto occasione di ribadire loro in occasione delle assemblee di categoria, a causa di questi annosi problemi, e quando si decide di utilizzare i soldi dei soci per difendere chi sembra non aver rispettato le leggi, cosa per me assurda! Il tempo per trovare il modo di rispettare le capienze e le leggi mi sembra che ci sia stato, e se dopo quasi quindici anni i problemi sono ancora irrisolti e gravi, vuol dire che qualcuno non ha saputo fare il suo lavoro e che probabilmente dovrebbe farsi da parte, lo stesso dovrebbe valere anche per i rappresentanti politici, specie quando si lanciano in continue e discordanti proposte, e qui sarebbe ora che i cittadini avessero il coraggio di esprimere il loro definitivo  giudizio. Se lo Stato, attraverso i comandanti provinciali delle Forze dell'Ordine, tutte nessuna esclusa, continua in modo coordinato a fare la Sua parte nella grande ed incisiva prevenzione dei reati nel territorio, eventualmente con l'aiuto dell'Esercito (come sta accadendo a Rimini), moltissime situazioni non potranno fare altro che migliorare, per il bene di tutta la comunità. La politica ed i cittadini non potranno che adeguarsi e trarne solo vantaggi. Spero che ci si possa trovare veramente di fronte alla fine di un lungo e triste periodo e che possiamo tornare a ragionare con i "piedi per terra", perchè i nostri lidi e la nostra comunità se ben gestiti, nonostante la crisi in corso, possono offrire qualcosa di più alla nostra economia e all'indotto collegato. Concludo chiedendo di guardare avanti, di procedere su questa linea in maniera decisa, sia sul fronte del commercio, che delle problematiche legate all'immigrazione, specie clandestina (spaccio, furti, risse, minacce, scippi, ecc), al commercio abusivo, ecc.! La gente non è più disposta ad accettare tanto degrado che ad alcuni sembra più giusto tenere nascosto! Basta! I fatti dimostreranno quale sarà la via scelta.

Cordiali e speranzosi saluti.

Luca Rosetti
LISTA DEL MARE
338.7023848


http://ravennanotizie.it/main/index.php?id_pag=23&id_blog_post=47623

Feste in spiaggia/ Il comandante dei Carabinieri:"Dichiarazioni irresponsabili e capienze criminali"
giovedì 04 agosto 2011
A margine della conferenza stampa sull'operazione contro lo spaccio di cocaina a Faenza, il comandante dell'Arma Guido De Masi è intervenuto anche sulla questione della feste in spiaggia.
(*)"I Carabinieri - ha affermato - non entrano nel merito della discussione sulle feste in spiaggia, hanno il compito di garantire l'ordine e la sicurezza pubblica. I toni accesi non fanno parte dei nostri costumi.
Controlliamo il territorio in modo efficace e la situazione a Marina di Ravenna e Punta Marina è sotto controllo, decine di uomini pattugliano tutte le sere quella zona e siamo obbligati ad intervenire quando il sovraffollamento è talmente grave da provocare un rischio per i giovani che si trovano lì.

Il controllo del territorio viene pianificato mesi prima della stagione estiva, con le altre forze dell'ordine ne parliamo in primavera dei servizi sul mare, molto prima di esposti di politici e non.
Noi non andiamo a caso in attesa delle chiamate, tranne che non ci sia allarme o una situazione di emergenza".

A proposito dell'apertura "a mare" dei bagni, De Masi precisa che "molti bagni hanno la licenza di pubblico esercizio che il Comune rilascia se l'area è delimitata e infatti lo è, quindi ci si deve attenere alle regole.
Chi dichiara di non poter impedire alla gente di entrare nel proprio stabilimento balneare, non organizzi le feste.
E' un discorso di responsabilità: a noi non interessa la denuncia del soggetto, ma l'incolumità dei ragazzi. Non ci interessa che un soggetto venga condannato o assolto, ci preoccupa che le persone non vengano messe in uno spazio ristretto. Sforare di 10/15 volte la capienza mette a rischio la vita dei giovani, nel parapiglia qualcuno potrebbe rimetterci la vita. E questo non possiamo permetterlo. Sono capienze criminali, quando invece di 200 persone ce ne sono 1500.
Tutto il resto è un problema di associazioni, politici o altri".