giovedì 10 marzo 2011

Marina di Ravenna: la media "mattei" e lo "strano caso" del "Museo delle Arti Subacquee".

All’attenzione del Ministro della Pubblica Istruzione

 p. c. al
  • Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia–Romagna
  • Direttore del MIUR di Ravenna
  • Sindaco di Ravenna
Oggetto: Istituto Comprensivo “Mameli” di Marina di Ravenna (Ra)
Argomento: aule concesse al “Museo delle Arti Subacquee”

Alcune aule della scuola media di Marina di Ravenna vennero concesse dall'Amministrazione Comunale al Museo delle Arti Subacquee, in quanto gli uffici amministrativi e la presidenza  nel 1998, vennero trasferiti presso la scuola media Montanari. Per questo il 23 giugno dello stesso anno  fu stipulata una convenzione tra il comune di Ravenna e la società subacquea “The Historical Diving Society Italia” dove veniva concesso l’utilizzo dei locali per una durata di sei anni (scadenza 23/06/2004), dove però all’art.13  si dice: “il comune di Ravenna ha la facoltà, per motivi di necessità…., dietro semplice richiesta, di revocare in qualsiasi momento la concessione e l’associazione entro 30 giorni dalla relativa comunicazione dovrà lasciare libero l’immobile sgombro di ogni oggetto e ripristino in stato”. Il 01 settembre 2000 una diversa razionalizzazione delle scuole di Ravenna ha creato l’Istituto comprensivo Mameli, tutt’ora vigente, con la restituzione degli uffici amministrativi nell’edificio della scuola media Mattei. Quest’ultima situazione, che ha richiesto l’utilizzo di ben cinque locali,  unitamente all’aumento del numero di alunni, ha determinato una carenza di aule. Si è venuta a creare così sin dall’inizio sofferenza per l’attività didattica, e tale carenza di spazi si è ancor più sentita per l’effetto della riforma del settembre 2000, cioè l’Autonomia scolastica. Questa riforma garantisce ad ogni alunno l’esercizio al diritto ad una didattica individualizzata e pertanto nell’ambito del Piano di Offerta Formativa l’istituzione scolastica è tenuta, obbligata, a organizzare l’attività di apprendimento ed educativa in modo da soddisfare le esigenze dell’intera comunità scolastica. Flessibilità, laboratori per tutte le discipline curricolari e extracurricolari, prevenzione del disagio, garanzia delle attività per alunni con diversa abilità, recupero, potenziamento, consolidamento, superamento del concetto di alunni per ogni classe in gruppi orizzontali e trasversali, impongono a tutti gli operatori della scuola una diversa organizzazione delle attività scolastiche e ad avere più spazi, a tale punto che la restituzione dei locali potrebbe non essere sufficiente per attuare quanto sopra. La mancanza di questi spazi sta creando per gli alunni:

  1. limiti nel regolare i tempi dell’insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni;
  2. limiti nell’articolazione del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività;
  3. attivazione di percorsi didattici individualizzati anche in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto dalla L.104 del 05/02/1992;
  4. articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
  5. l’aggregazione delle discipline in ambiti o aree disciplinari;
  6. difficoltà nella realizzazione di iniziative di recupero o di sostegno, di continuità e di orientamento scolastico.

Per quanto riguarda la "funzione docente" risulta difficoltoso realizzare con responsabilità professionale:

  1. la cura, la promozione, il sostegno dei processi innovativi e il miglioramento dell’offerta formativa;
  2. l'orario e le attività del curricolo e quello delle singole discipline organizzate in modo flessibile;
  3. la programmazione pluri-settimanale;
  4. la diversificazione delle modalità di impiego in funzione delle differenziazioni nelle scelte metodologiche ed organizzative adattate nel piano dell’offerta formativa.
cnsiderato che
    • dal 2002, all’inizio dell’anno scolastico, il Dirigente, il Consiglio Docenti ed il Consiglio d’Istituto hanno provveduto ad inoltrare richiesta motivata all’amministrazione comunale per la restituzione dei locali in uso al museo;
    • il servizio reso dall’istituzione scolastica  alla comunità non può continuare ad essere ostacolato da scelte che per il sottoscritto non trovano giustificazione;
    • dal momento della restituzione delle aule in argomento occorrerà almeno un anno per i lavori necessari all’idoneità dei locali per le attività didattiche.

Le chiedo cortesemente, previa verifica della veridicità di quanto sopra esposto, un Suo intervento per cercare di porre finalmente rimedio una volta per tutte a quella che molti cittadini ritengono una questione "incredibile" e "vergognosa"!
Rimango a Sua disposizione per eventuali chiarimenti.

Questa lettera fu inoltrata nel novembre 2007 al Suo predecessore. Da allora, anche dal ministero nessuna risposta. Ritenengo incredibile che questa "grave" e allo stesso tempo "semplice" situazione si stia protraendo da oltre dieci anni, e che questa scuola continui a non poter erogare servizi necessari alla nostra comunità; sono conscio degli enormi problemi che Lei Sia costretta ad affrontare quotidianamente, ma vedendo che nessuno ci ascolta, non mi rimane altro che chiamarLa in causa, sperando veramente che ci possa aiutare.

Cordiali saluti
Luca Rosetti
Candidato Sindaco "Lista del Mare" (Ravenna)
338.7023848


P.S. Pieno rispetto per l’attività del museo in questione (che purtroppo sembra avere non più di una decina di visitatori all’anno), ma la priorità delle esigenze della scuola che vengono disattese da oltre dieci anni, dimostrano a questo punto una assoluta mancanza di rispetto da parte dell’Amministrazione Comunale nei confronti del Dirigente Scolastico, dei docenti, del personale ATA, del Consiglio d’Istituto, degli alunni e delle famiglie.